lunedì 10 giugno 2013

La piccoletta è arrivata

La pupa è nata alle 5 di mattina di un martedì. Me l'hanno appoggiata alla pancia ancora sporca e siamo state un sacco di tempo così a guardarci. Poco dopo iniziava ad albeggiare.

E no, non è vero che subito dopo si dimentica del dolore del parto, ma diciamo che lo si supera.


Dal Devoto-Oli:
travaglio s.m. 2. Lavoro duro e faticoso, con un senso di noia o di pena.


--- ATTENZIONE: SE SEI INCINTA, NON LEGGERE ---

Col cazzo che il lavoro duro e faticoso può essere paragonato al travaglio. Nella mia esperienza, mentre lavori non urli "aiuto, aiuto" per ore.
D'altra parte, l'etimologia di travaglio viene da "tripaliare" 'torturare', derivato dal nome di uno strumento di tortura a tre pali, che non so immaginarmi e non cercherò su google.

--- ECCO, PUOI RICOMINCIARE DA QUI ---


Comunque, grazie a tutti quelli che mi hanno chiesto come andava. La piccola sta bene, io pure, l'esperienza con la prima bimba è una figata e mi ha permesso di partire alla grande con allattamento, cambi ecc senza ansie, e anche di riconoscere i down ormonali, compreso il commuoversi 5 giorni dopo perché "è la sua prima domenica".

Naturalmente, siccome in questa gravidanza tutto mi ha distratto dalla gravidanza vera e propria, continuiamo su questa strada con una new entry: varicella!

Quindi, in ordine cronologico, motivi di ansia:

  • figlia "grande" (neanche 4 anni) che ha incontrato la piccola il giorno in cui è nata mentre era già contagiosa da varicella ma nessuno lo sapeva, con conseguente allerta, una volta comparse le pustole, di tutto il reparto maternità;
  • figlia grande che, malata, rinchiusa a casa e senza la mamma, va in down e mentre sono ancora ricoverata, in una telefonata mi dice solo "mamma... mamma" piangendo;
  • essere in ritardo per denunciare la nascita della neonata e trovare lo sportello dell'anagrafe in ospedale chiuso, e quindi uscire dall'ospedale con una bimba "senza nome";
  • rientro a casa e tentativo di tenere separate le due bimbe, confinando la neonata in camera, con problemi logistici molto grossi, tra cui:
  1. necessità di essere sempre in due in casa (perché quando la piccola non dormiva, non potevo lasciare l'altra da sola, che era ammalata e non poteva andare a scuola);
  2. problemi conseguenti per fare cose fuori casa come la spesa o portare a spasso il cane;
  3. uso massiccio dell'interfono a cui ho cambiato pile tre volte in una settimana;
  4. sorella grande che conosceva la piccola solo come voce dietro una porta;
  • scoperta, dopo 6 giorni, che io non avevo avuto la varicella;
  • pareri contrastanti tra pediatri sulla profilassi per la piccola;
  • una volta definitivamente guarita la grande, dopo tre giorni di tranquillità, ripresa della scuola e porte aperte, ammalarmi anche io! e farmi una ragione del fatto che sarò io stessa a fare ammalare la piccola.

Ora siamo confinate a casa.
Io sto bene anche se ho delle pustole oscene dappertutto e sono contagiosa, motivo per cui, primavera o no, non posso uscire (e quindi nemmeno lei, allattata a richiesta).
La piccola ancora non si è ammalata e tre volte al giorno la spoglio e cerco tracce di varicella, una pratica ad alto livello ansiogeno, ovviamente.

Se non fossi preoccupata per la piccola me la riderei, di questa varicella over 30.
E se non avessi la varicella godrei di questa seconda maternità che, per tutto il resto, è molto tranquilla, e farei delle lunghe passeggiate (quando non ci sono 12 gradi, ovviamente) con le due amiche che hanno dei pupi della stessa età, e che invece mi schivano per ovvie, e condivisibilissime, ragioni.
Ma tra poco finirà. Ovviamente, la varicella ha un periodo di incubazione praticamente eterno, fino a tre settimane, ma finirà.